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Instaurazione del rapporto Lavoratori stranieri
Cittadino extraUE
di Centro Studi Normativa del Lavoro
L'ingresso e l'accesso al lavoro dei cittadini di Paesi extraUE sono regolati dal D.Lgs n. 286/1998, cd. Testo Unico sull'Immigrazione (TUI) e dal relativo regolamento di attuazione (DPR n. 394/1999).
Diritti

A tutti gli stranieri sono riconosciuti in maniera incondizionata i diritti umani di cui all'articolo 2 della Costituzione, il diritto d'asilo, l'inviolabilità della libertà personale, del domicilio, della corrispondenza e la libertà di confessione religiosa.

Lo straniero regolarmente soggiornante in Italia ha diritto:

  • all'iscrizione anagrafica,
  • all'instaurazione di un rapporto di lavoro con cittadini stranieri residenti all'estero,
  • al ricongiungimento familiare,
  • all'iscrizione ai vari ordini e collegi professionali,
  • alla partecipazione ai programmi di accoglienza,
  • all'iscrizione all'università,
  • al concorso per gli alloggi sociali,
  • all'accesso alle misure di integrazione sociale,
  • alla tutela contro le discriminazioni razziali, etniche, nazionali o religiose,
  • all'assistenza sociale,
  • all'accesso all'edilizia residenziale. 
Ingresso e soggiorno

Per entrare in modo regolare in Italia il cittadino extraUE deve essere in possesso del passaporto o altro documento di viaggio e del visto di ingresso, da richiedere all'ambasciata o ai consolati italiani nel Paese di origine o di residenza stabile.

attenzione

L'ingresso in Italia è consentito con visti per soggiorni di breve durata, validi fino a 3 mesi, e per soggiorni di lunga durata che comportano la concessione di un permesso di soggiorno con motivazione identica a quella del visto. 

 

Visto Rilasciato dall'ambasciata italiana o dalle sedi consolari italiane del Paese di residenza del cittadino straniero
Permesso di soggiorno Rilasciato in Italia dalle Questure competenti a seconda della Provincia nella quale si trova lo straniero

Il mancato rispetto delle procedure, o una permanenza oltre i 3 mesi o il termine minore indicato nel visto, pongono il cittadino extraUE nella condizione di "irregolare" e ne comportano l'espulsione. 
I cittadini stranieri espulsi non possono rientrare in Italia, salvi i casi in cui siano in possesso di un'autorizzazione speciale o quando sia terminato il divieto di ingresso.
Non sono ammessi in Italia gli stranieri segnalati per gravi motivi di ordine pubblico e sicurezza nazionale e di tutela delle relazioni internazionali.

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