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Assegno di inclusione
di Centro Studi Normativa del Lavoro

L'Assegno di inclusione, insieme al Supporto per la formazione e il lavoro, è una misura introdotta tramite il DL n. 48 del 4 maggio 2023 (c.d. Decreto Lavoro), convertito con modificazioni dalla Legge n. 85/2023, funzionale al sostegno dei nuclei familiari ove siano presenti dei soggetti in condizione di particolare fragilità, ovverosia minorenni, persone con disabilità ovvero soggetti over 60. 
L'approvazione di questo istituto è direttamente connessa al Reddito di Cittadinanza (e alla sua abolizione), ma l'Assegno di inclusione si riferisce ad una platea più ristretta: infatti, se per beneficiare del RDC era sufficiente la verifica della cittadinanza e del reddito, per l'istituto di cui al DL n. 48/2023 si aggiunge la necessità di far parte di nuclei familiari versanti in determinate condizioni economiche e sociali.
Al fine di agevolare la ricerca del lavoro e l'individuazione di attività di formazione, tirocinio e rafforzamento delle competenze, per i componenti attivabili al lavoro ha particolare rilevanza l'istituzione del Sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa (SIISL), presso il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali. 
In particolare, tale sistema è volto a: 

  • consentire l'attivazione dei percorsi personalizzati per i beneficiari dell'Assegno; 
  • favorire percorsi autonomi di ricerca del lavoro; 
  • finalità di analisi, monitoraggio, valutazione e controllo dell'Assegno di inclusione.

novita

La Legge di Bilancio 2025 ha aumentato, con riferimento alla misura in esame, i principali valori economici da tenere in considerazione ai fini dell'accesso alla misura (si veda par. "Condizione economica").

Finalità e soggetti beneficiari

La misura è finalizzata al sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, per contrastare la povertà, la fragilità e l'esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale e lavorativo, sostanzialmente in sostituzione dell'istituto del Reddito di cittadinanza.
Tale sostegno entra in vigore a partire dal 1° gennaio 2024, ed è riconosciuto, a richiesta di uno dei componenti del nucleo familiare, a garanzia delle necessità di inclusione dei componenti:

  • di nuclei familiari con disabilità;
  • minorenni;
  • con almeno 60 anni di età;
  • in condizione di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione.

Soggetto beneficiario è dunque il nucleo familiare, così come definito dall'art. 3 del DPCM n. 159/2013.
I coniugi permangono nel medesimo nucleo, anche a seguito di separazione o divorzio, nel caso siano autorizzati a risiedere nella stessa abitazione.
I componenti già facenti parte di un nucleo familiare continuano a farne parte anche a seguito di variazioni anagrafiche qualora continuino a risiedere nella medesima abitazione. 
Si precisa che i soggetti inseriti nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere costituiscono sempre un nucleo familiare a sé, anche ai fini dell'ISEE.

Requisiti per l'accesso al beneficio

Ai sensi dell'art. 2 del Decreto, al momento della presentazione della richiesta e per tutta la durata dell'erogazione del beneficio, i nuclei familiari devono essere in possesso di determinati requisiti, in particolar modo: 

  • requisiti di cittadinanza, di residenza e di soggiorno
  • requisiti reddituali
  • requisiti in merito al godimento di beni durevoli
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